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Come far passare il ronzio alle orecchie causato dall’acufene

L'acufene, comunemente percepito come un fastidioso ronzio nelle orecchie, è un disturbo uditivo che colpisce un numero sempre maggiore di persone. Per capire come far passare il ronzio alle orecchie, caratterizzato da suoni persistenti che possono variare da un leggero sibilo a un ronzio costante, bisogna sapere che l'acufene è spesso una condizione debilitante che sfugge a una facile diagnosi e trattamento. Nonostante la varietà delle sue manifestazioni, l'acufene è frequentemente associato o scatenato da una esposizione prolungata a rumori forti, un fenomeno noto come inquinamento acustico. Viviamo in un mondo dove il rumore è onnipresente: dal traffico cittadino all'uso di dispositivi elettronici. Questa costante esposizione sonora non solo aumenta il rischio di sviluppare acufene ma può anche aggravarne i sintomi in coloro che già ne soffrono.Esploriamo la complessa natura dell'acufene e del ronzio nelle orecchie, ponendo un particolare accento sull'impatto che l'inquinamento acustico può avere sulla nostra salute uditiva.

 

Ricerche scientifiche sul collegamento tra acufene e ronzio alle orecchie

La ricerca scientifica ha esplorato in modo approfondito il collegamento tra l'acufene e il ronzio alle orecchie, rivelando diverse cause e correlazioni significative utili a comprendere come far passare il ronzio alle orecchie.

Uno studio ha esaminato le connessioni tra l'acufene, la perdita dell'udito e il cervello, dimostrando che ci possono essere differenze significative nelle regioni cerebrali tra i partecipanti con e senza acufene. Questo suggerisce che l'acufene può avere un impatto su specifiche aree cerebrali e che la condizione potrebbe essere più complessa di quanto inizialmente pensato​​.

Inoltre, la ricerca ha identificato un'associazione indipendente tra l'acufene e il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Questo suggerisce che l'acufene potrebbe essere un fattore di rischio indipendente per queste malattie, sebbene il rapporto causa-effetto tra l'acufene e tali malattie neurodegenerative sia ancora sconosciuto e richieda ulteriori ricerche. Si è scoperto che l'infiammazione potrebbe essere un fattore scatenante dell'acufene e che le caratteristiche cliniche dell'acufene potrebbero essere un'estensione del processo patologico primario di malattie come AD/PD​​. (2)



Rapporto tra acufene e stress e l’impatto sulla qualità della vita

Nel contesto della cura del ronzio alle orecchie, è cruciale considerare come l'acufene influenzi non solo l'udito, ma anche la qualità della vita di una persona. L'acufene può avere un impatto significativo sul benessere psicologico e fisico, trasformandosi da un semplice disturbo uditivo in una sfida quotidiana. Gli individui con acufene spesso sperimentano difficoltà di concentrazione, insonnia e una generale riduzione della qualità del sonno, oltre a stati di ansia e depressione. Questi effetti psicologici sono particolarmente evidenti quando l'acufene è costante e invadente, sicché assume particolare importanza far passare il ronzio alle orecchie. La gestione dello stress gioca un ruolo fondamentale nella cura dell’acufene o del ronzio alle orecchie come dimostrato da diverse ricerche. Il primo studio comparso su Pubmed ha esaminato la relazione tra stress e acufene negli adulti, rilevando che i pazienti con acufene tendono a segnalare un ronzio più forte e più fastidioso quando sono sotto stress. (1) La seconda ricerca pubblicata su Frontiers in suggerisce che lo stress, sia acuto che cronico, può influenzare la trasmissione del glutammato e contribuire alla plasticità neuronale, che è fondamentale per la memoria, l'apprendimento e l'elaborazione uditiva. Inoltre, lo studio suggerisce che le modifiche indotte dallo stress nella trasmissione del glutammato possono avere un impatto sul sistema uditivo periferico e centrale.

È dimostrato che ridurre i livelli di stress può effettivamente far passare il ronzio nelle orecchie. Inoltre, terapie come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) sono state riconosciute come efficaci nel modificare il modo in cui i pazienti percepiscono e reagiscono all'acufene, migliorando così la loro qualità di vita.

Incorporare strategie di gestione dello stress nella routine quotidiana può fornire ai pazienti gli strumenti necessari per affrontare meglio l'acufene e ridurre il suo impatto sulla loro vita. L'obiettivo di questi trattamenti non è solo far passare il ronzio alle orecchie, ma anche migliorare la salute mentale e fisica complessiva del paziente, permettendogli di gestire più efficacemente i sintomi dell'acufene.

Rimedi farmaceutici per alleviare i sintomi dell’acufene

Nell'ambito delle strategie per far passare il ronzio alle orecchie, attualmente, non esiste un "farmaco miracoloso" specifico per l'acufene, ma diversi tipi di farmaci possono essere utilizzati per gestire i sintomi o affrontare le condizioni sottostanti che potrebbero contribuire all'acufene. Questi includono antidepressivi, ansiolitici, vasodilatatori, e steroidi. In alcuni casi, farmaci che influenzano i livelli di serotonina nel cervello possono aiutare ad alleviare i sintomi, riducendo lo stress o l'ansia associati all'acufene. Molto spesso, deficit di fattori antiossidanti e alterazioni del microcircolo possono determinare disfunzioni a carico di organi di senso, come l’orecchio interno, con evidenziazione di sintomi caratteristici quali acufeni (ronzii, fischi, sibili, ecc.) e perdita progressiva dell’udito, ipoacusia, per cui sono stati studiati prodotti quali Acuval Audio. Sotto coniglio medico si può anche affidarsi ad integratori come Acufen o Tinnit a base di Citicolina che agisce per favorire i processi del metabolismo neuronale, della neurotrasmissione e delle turbe emodinamiche. Altri integratori utili per alleviare le sofferenze uditive sono quelli a base di DHA (acido Docosaesaenoico) con azione ipotensivante sulle membrane; Rhodiola Rosea con azione cognitiva, psico-stimolante e antiossidante; Acido folico e Vitamine del Gruppo B con azione protettiva nel funzionamento del sistema auricolare.

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