Gran parte della popolazione mondiale, circa il 20%, soffre della sindrome da colon irritabile. Questo disturbo non conosce distinzioni di genere, anche se le donne sono più soggette a soffrirne.
Questo disturbo vede un’irritazione cronica del colon con conseguenti fastidi addominali e bruciore nella zona rettale. Molto spesso questa condizione è data dalla stitichezza protratta per molto tempo, ma anche l’avanzare dell’età fa la sua parte nella comparsa della patologia (di solito compare tra i 20 e i 30 anni).
Questa sindrome non va trascurata, ed è per questo che è importante fare esami approfonditi per capire se la malattia è sintomo di altri fenomeni più gravi.
Cosa scatena la sindrome da colon irritabile
Malattie legate al tratto intestinale, squilibri ormonali, alimentazione errata e stile di vita frenetico e stressante sono solo alcuni dei fattori principali che scatenano la sindrome da colon irritabile. Altre volte può trattarsi di una cattiva comunicazione tra i muscoli intestinali ed encefalo. I ritmi della vita odierna, comunque, impongono che siano le prime cause a prevalere nella maggior parte dei casi.
I sintomi del colon irritabile sono:
• crampi addominali;
• senso di pesantezza;
• gonfiore;
• presenza di muco nelle feci;
• meteorismo e flatulenza;
• stipsi o, al contrario, diarrea;
• cambiamento dell’aspetto e della consistenza delle feci.
Se tali sintomi persistono dai 6 ai 12 mesi in modo continuativo, allora è il caso di andare a fondo e fare i dovuti accertamenti perché potrebbe trattarsi proprio di tale patologia.
La prevenzione prima di tutto a tavola
Prevenire il colon irritabile è possibile mettendo in atto alcuni accorgimenti che partono proprio dalla tavola: consumare cibi ‘puliti’ e sani come carne bianca, riso e verdure è meglio che cibarsi di piatti elaborati e ricchi di grassi. Anche l’attività fisica gioca in favore della causa.
Nel caso in cui ci fosse bisogno, invece, di agire sui sintomi, in farmacia sono presenti numerose soluzioni come antispastici per i dolori addominali, calmanti della diarrea e lassativi o integratori di fibre per favorire la motilità intestinale.