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Insonnia? Scopri cosa ti fa stare sveglio!

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L’insonnia è un disturbo del sonno che va a pregiudicare la vita di chi ne soffre in quanto non garantisce il giusto riposo notturno in termini di qualità e di quantità. Si tratta di un malessere che può manifestarsi sotto diversi aspetti:

• sveglia prima dell’alba;

• difficoltà ad addormentarsi nonostante si passi molto tempo a letto;

• risvegli frequenti durante la notte;

• sensazione di stanchezza durante il giorno per non aver dormito a sufficienza.

Anche se l’organismo sente la necessità di riposare, non vi riesce. Per un adulto medio basterebbero 7-8 ore di sonno a notte per rigenerare cervello ed energie. Tendenzialmente l’insonnia tende ad aggravarsi con l’avanzare dell’età e porta con sé sintomi fastidiosi durante il giorno come irritabilità, spossatezza e scarsa concentrazione.

Questo disturbo può essere lieve o grave a seconda dei casi e della durata. Si parla, infatti, di insonnia acuta quando il problema persiste per qualche giorno o settimane e, solitamente, è provocata da fattori di stress o traumi subiti; quando, invece, il disagio si verifica circa 3 notti a settimana per più di un mese consecutivo, allora si parla di insonnia cronica.

Quali sono i sintomi di questo disturbo del sonno?

Esistono due tipologie di insonnia:

• Insonnia primaria: non scaturisce da fattori clinici, ma semplicemente è una predisposizione del soggetto che può essere rafforzata da cattive abitudini (andare a letto tardi, etc.), turni lavorativi, eventi stressanti e qualsiasi altro elemento possa compromettere la routine del sonno. Può durare per anni o cessare con le motivazioni che l’hanno scatenata, altre volte non si riesce a risalire all’origine del disagio;

• Insonnia secondaria: è sintomo di malesseri più profondi da ricercare in ansia, depressione, menopausa, problemi gastrointestinali, gravidanza, ictus, assunzione di farmaci, altri disturbi del sonno come le apnee notturne, morbo di Alzheimer, dolori fastidiosi come quelli legati all’artrite, assunzione di sostanze eccitanti prima del sonno come caffè o alcol, problemi circoscritti all’ambiente in cui si riposa (partner che russa, luce nella stanza, etc.).

L’insonnia secondaria tende a scomparire con il malessere di fondo che l’ha causata, altre volte tende a divenire primaria. I fattori predisponenti tale disturbo sono: sesso (le donne ne soffrono maggiormente), età (più avanza e più se ne soffre), stress e assenza di regolarità del sonno. Il sintomo principale dell’insonnia è la carenza di sonno e di riposo, che a sua volta porta nell’individuo stanchezza cronica, sonnolenza diurna, affaticamento, difficoltà di concentrazione, irritabilità e patologie che vanno dall’ansia alla depressione.

Si cura l’insonnia?

Questo disturbo del sonno può essere prevenuto con sane abitudini come la sospensione di sostanze eccitanti prima di andare a letto, predisporre la camera e il letto in modo accogliente e comodo, rilassarsi già un’ora prima di andare a letto e via dicendo. Esistono anche cure farmacologiche che possono aiutare nell’intento di addormentarsi. Alcune medicine sono a base naturale e, quindi, sono senza obbligo di ricetta: tra queste troviamo valeriana, passiflora e melatonina. Altri farmaci, invece, necessitano di prescrizione medica che sarà lo specialista stesso a rilasciare dopo aver visitato accuratamente il soggetto affetto da insonnia.